Del Santo Graal oggi si sente parlare tanto e in tanti termini: come racconto mitologico o leggenda che si svolge in un tempo lontano, con cavalieri eroici che sacrificano la propria vita nella cerca ideale; come coppa materiale capace di rendere immortali; oppure ancora più indietro nel tempo, come calice in cui sono stati raccolti il sangue e l’acqua sgorgati dal costato del Cristo crocifisso.
In ogni caso una costante rimane: la sua realtà è un Mistero e come tale è inafferrabile fisicamente, inspiegabile dalla mente razionale, introvabile in questo mondo. Chiunque si metta alla cerca si ritrova in un labirinto di simboli che indirizzano e sviano continuamente, e più si addentra nella conoscenza più sembra allontanarsi la possibilità di raggiungerlo, quasi avesse vita propria e sfuggisse e si nascondesse ogni volta che se ne intraveda l’ombra.
Così bene sono congegnati i Misteri, proprio per occultare e al tempo stesso raccontare la Verità, per nascondere ai superficiali e incostanti il segreto improfanabile, e al tempo stesso per rivelare in tutta la sua luce la Conoscenza che tramandano, ma solo a coloro che con tutte le loro forze e sopra ogni cosa l’avranno cercata.
Visione illuminante, fuoco trasmutatore, bevanda d’immortalità, molte sono le definizioni date all’esperienza dell’Iniziazione del Santo Graal e tutte corrispondono a realtà solo se riferite alla vita dello Spirito.