In questo incontro ci concentreremo sulle leggende che ruotano attorno al Graal, e indagheremo alcuni aspetti storici: dove sono nate, e cioè in quali luoghi, le persone che hanno parlato di questo argomento, e quale fu la loro opera nel palcoscenico del mondo, per cercare di capire cosa è leggenda e cosa invece è realtà.
Oppure se è una realtà espressa in forma leggendaria.
Come sappiamo, la leggenda del Graal nasce nei romanzi che narrano le imprese piene di avventure dei cavalieri della corte del grande Re Artù’, cavalieri dall’animo nobile, coraggioso e cortese ad un tempo. Avventure che risaltano gli ideali cavallereschi di nobiltà d’animo, coraggio, lealtà e pietà religiosa; unite anche a molte avventure galanti con le dame. Si parla per esempio dell’amore di Lancillotto con la regina Ginevra, ed altre avventure dei vari protagonisti, che si intrecciano nelle più diverse contrade del mondo, luoghi dai nomi strani, esotici, inventati dagli autori, ma sempre etimologicamente significativi, come se dentro ai nomi dei personaggi, delle città e dei paesi, si nasconda un’idea, un messaggio cifrato.
In alcune versioni esso è la sacra coppa con il Sangue di Cristo, il Sangreal, ed appare come una visione all’accolita di cavalieri, per poi scomparire e così suscitare la più sublime aspirazione che coinvolga ogni cuore nobile di cavaliere: la cerca del Santo Graal, la sacra coppa, vaso, o pietra, che dona la vita eterna. Non è però cosa facile, perché essa è custodita in un castello inarrivabile, a volte invisibile, e che è custodito da una corte di dame e cavalieri devoti, a prezzo di fatiche ed a rischio della vita. Ed essi impediscono l’accesso a chiunque, con animo egoista e impuro, riesca ad avvicinarsi alla foresta del sacro monte nel cui castello si cela il segreto.