Dormire, sognare, essere svegli, vegliare … che differenza c’è? Cosa cambia da una condizione all’altra? Tutta la nostra vita è un continuo alternarsi di queste fasi durante le quali svolgiamo attività differenti che coinvolgono tanto l’apparato fisico quanto la sfera emozionale e quella mentale. Un’attività complessa perché l’essere umano è composto di tante qualità così vitali da necessitare di esprimersi continuamente in modi diversi, in ogni momento della nostra vita, ovvero sia quando siamo svegli che quando dormiamo. Ecco allora che notiamo subito una differenza: nel primo caso, nella veglia, sono consapevole di quello che faccio, nel secondo caso, nel sonno, non sono consapevole e questo richiama immediatamente ai concetti di conscio e inconscio alla cui indagine e definizione si sono cimentati filosofi, psicologi, religiosi, mistici di ogni luogo e di ogni epoca, al fine di identificare e conoscere sempre meglio quella “caratteristica” dell’individuo che chiamiamo coscienza.
In questi termini parlare di sonno e di veglia e di sogni assume un altro significato.
Dall’altra parte conosciamo bene l’importanza del sonno quale processo fisiologico per il ripristino del buon stato fisico, energetico e mentale; il disordine e la carenza di sonno portano rapidamente a stati alterati della mente, ad esaurimenti nervosi, fino anche alla morte fisica, tanto è vero che la privazione del sonno è una particolare situazione di sconvolgimento individuale.
Ma come è fatto un sogno? Dormire e sognare sono la stessa cosa?
Nel sogno vediamo proprio immagini, sentiamo suoni, formuliamo dialoghi, quindi tutte attività della nostra mente in riferimento ai cinque sensi, ma proviamo anche emozioni, gioie, angosce … e queste da dove provengono? Uno stimolo chimico genera un’emozione? E perché gli avvenimenti, le situazioni, lo svolgersi nel tempo o i riferimenti nello spazio possono essere bizzarri, a volte assurdi? Se il cervello elabora quello che ha conosciuto nella veglia, perché la realtà quotidiana trova dei punti di contatto ma non corrisponde a quella del sogno?
Il sogno svolgendosi senza il controllo della nostra volontà, ci rivela con i suoi simboli cosa si agita veramente nella nostra coscienza anzi nel nostro inconscio che invece quando siamo svegli riusciamo a reprimere o non manifestare o comunque a controllare. Quindi il sogno è una proiezione della quale noi stessi siamo sia il regista che lo spettatore e raccontano con immagini, ora chiare ora oscure, quello che si agita nel nostro intimo io.
Lo studio approfondito dei sogni resta interessante per il cercatore della Verità, perché attraverso l’autoanalisi dei sogni possiamo vedere dentro noi stessi e correggerci: giusto l’assioma dell’ermetismo: «Conosci te stesso».