Può sembrare strano a chi non è avvezzo, vedere in questi tempi associare due discipline antiche quanto l’uomo: cioè l’astrologia e la medicina. Ma per chi conosce la storia della scienza sa bene che queste due branche del sapere sono andate a braccetto per molti e molti secoli, tanto che fino al 1600 presso le più prestigiose università di allora una delle discipline formative fondamentali di un medico era proprio la cosiddetta “iatromatematica” o Astrologia Medica.
Certo, non si trattava dell’astrologia così come concepita oggitempo. In effetti l’astrologia medica poggiava i suoi presupposti su una concezione precisa dell’uomo, della Natura, delle malattie e dei rimedi stessi e come attuarli.
Essa poggia le sue radici remote nell’India Vedica, nella Caldea e nell’Antico Egitto: grandi civiltà che hanno dato i primi progressi proprio alla scienza medica estraendola da concezioni magico-religiose primitive per avviarla al grande sviluppo che poi è avvenuto progressivamente nel tempo.
Questo contributo non è stato perduto e dimenticato, e ancora oggi si trovano studiosi illuminati che non si limitano ad osservare il proprio paziente soltanto attraverso macchinari ed esami di laboratorio (importantissimo contributo dell’era contemporanea da non accantonare!) ma che ricercano le cause eziologiche di un disturbo, di un morbo, o di una sindrome analizzando la persona nella sua integrità psicofisica senza tralasciare il suo rapporto con l’ambiente circostante. E sempre in base a questo approccio questi studiosi ricercano anche le cure e i metodi applicativi migliori.
A questa scuola di pensiero fa capo come disciplina di studio e metodo proprio l’astrologia medica. Un tempo in cui l’Uomo era considerato parte integrante di una Natura Vivente era esclusa l’idea di studiare le malattie in modo avulso da tutto quello che circonda l’uomo stesso e che pertanto lo influenza ineluttabilmente, inclusi gli influssi apparentemente più remoti come quelli siderali. Anche perché in quei tempi il concetto di “remoto” non era consolidato come adesso visto che la visione del mondo era considerata antropocentrica.
Secondo questa scuola di pensiero il momento della nascita di un individuo è visto come un’istantanea dell’Universo stesso, tanto che l’uomo, o Microcosmos, è considerato la sintesi di tutti i Regni e pertanto alla sua nascita esso porta latenti i germi, le potenzialità e le forze espresse da tutta la natura sia in bene che in male, i quali si fissano al momento della nascita per poi andarsi ad esprimere nel corso del tempo.
In base all’analisi attenta di queste influenze, diventava così possibile all’astrologo stabilire le diatesi del soggetto analizzato, i suoi punti deboli e i punti forza per la salute fisica e mentale, il carattere e le inclinazioni che gli avrebbero permesso di mantenersi in lungo in salute o di ammalarsi.
La stessa malattia era letta talora come il sintomo di uno squilibrio di queste forze che l’organismo cercava di ristabilire con il Tutto. La malattia è in questo caso concepita come il tentativo della natura umana di ritrovare l’Armonia infranta con le leggi dell’universo, infatti la malattia è letta da questi affascinanti studiosi come il manifestarsi di una condizione morbosa o di disagio che il corpo cerca di correggere e ristabilire con i propri strumenti e avvalendosi del contributo dell’ambiente circostante (medicamenti, clima, alimentazione, bagni, massaggi, etc.).
Il medico di allora interveniva con l’intento di aiutare il soggetto a ritrovare il proprio equilibrio coadiuvato sempre dall’astrologia che gli indicava i tempi del decubito, i momenti migliori per applicare interventi e medicamenti usando la scienza degli astri per potenziare gli effetti terapeutici della cura a partire dalla corretta conoscenza del biotipo del soggetto. Purtroppo tutt’oggi poco ancora sappiamo della tradizione orientale non meno affezionata a questo stesso tipo di concetto della medicina.
Dunque la malattia era considerata un fenomeno che si poteva studiare con le stesse leggi matematico/astronomiche che governavano tutti gli esseri viventi. Tanto ché i medici erano soliti calcolare e studiare astrologicamente il decorso delle malattie dei loro assistiti forti delle millenarie osservazioni fatte, ad esempio, sull’influsso lunare o stagionale sul decubito delle malattie infettive, le fasi critiche delle medesime, l’acuirsi o l’attenuarsi dei sintomi, delle epidemie o delle malattie croniche, i parti, le manifestazioni epilettiche e tanti altri fattori della salute su cui si potevano correlare i movimenti degli astri con lo stato di salute delle persone.
Fra questi grandi medici che usarono l’astrologia per l’applicazione della propria arte la nostra tradizione vanta personaggi come Ippocrate, Cardano, Paracelso, Argoli: tutti convinti dell’esattezza delle loro previsioni con le quali stupirono i loro contemporanei. Quasi tutti furono medici famosi che divennero spesso i curanti prediletti dei re dei potenti d’Europa.
Oggi, grazie agli studi e agli scritti di Tommaso Palamidessi, riproponiamo agli studiosi del settore della salute (o anche a semplici appassionati) un approfondimento dell’astrologia medica in termini nuovi e comprensibili per avvicinarsi ad una tematica tanto vasta e difficile quanto affascinante e quanto mai attuale.