Cosa rende le cattedrali luoghi di bellezza e di eccezionale spiritualità, tanto da attrarre ancora oggi molti pellegrini in cerca di una emozione mistica? Ne parleremo mercoledì prossimo 23 ottobre, presso la sezione di Prato dell’Associazione Archeosofica – via Pomeria 19 -, con l’incontro dal titolo: “Il tempio dei misteri”.
La parola Tem-plum deriva dalla radice indoeuropea TeM, da cui il verbo greco tem-no, “tagliare-delimitare-dividere”. Da tem-no, tém-enos, termine con il quale i greci chiamavano il “sacro recinto”, il santuario, il luogo inaccessibile ai profani, il Tem-plum dei latini. Da tém-enos, tem-enizo, “consacrare” e quindi Tempio o Bosco Sacro.
I luoghi di culto delle civiltà antiche erano situati sulle montagne, nei boschi o nelle grotte. L’antico culto vedico era celebrato all’aperto, in zone erbose ritenute favorevoli, dove si ergevano altari per il fuoco sacrificale a forma di uccello con le ali spiegate, oppure circolari, entrambi simboleggianti il sole.
Il Tempio è il santuario inviolabile dimora di Dio sulla Terra, il Centro del Mondo dove spazio e tempo iniziano e vi si riassumono. Il Sacro Tempio è il luogo della Reale Presenza, lo spazio libero alto e elevato dove è possibile avere la visione complessiva.
Costruzioni religiose comuni alle dottrine indù, buddiste, jainiste, furono i santuari scavati nella roccia, chiamati caitya, che ricopiavano nei minimi dettagli primitivi templi in legno andati perduti.
Allo stesso modo la costruzione di una cattedrale, di un tempio, era un rituale che cominciava fin dalla scelta del luogo e della data della fondazione, fino ad arrivare al suo sviluppo geometrico-simbolico-musicale che rendeva il tempio un vero e proprio spazio sacro adibito alla preghiera. Ingresso libero.
Inizio ore 21,30. Per info: 3470364067 – info.prato@boxletter.net